Un
nobile mestiere si è sviluppato nel corso dei secoli. Dagli antichi
egizi fino ai giorni nostri l’apicoltura si è sviluppata a tal
punto che, le più recenti tecniche innovative permettono di ottenere
miele alla spina direttamente dalle casette di api. Ma prima di
parlare delle innovazioni partiamo dalle basi.
Primo
ostacolo da superare
Tutti
sanno che l’apicoltura è l’allevamento di api domestiche per
ricavare il miele ma purtroppo l’interesse per l’argomento si
esaurisce dopo aver collegato il mestiere dell’apicoltore con la
possibilità di esser punti. Sicuramente le api non sono contente
quando gli viene portata via una parte delle scorte alimentari che
hanno raccolto faticosamente, ma impedire il furto risulta un motivo
insufficiente per attaccare. Infatti, quando pungono, non possono
ritrarre il pungiglione, il quale si strappa causando loro una morte
lenta e dolorosa. Non sono quindi così propense a pungere, come
molti pensano, e ricorrono ad un tale atto di sacrificio solo se
viene minacciata la sicurezza della famiglia. Molto più aggressive
sono le vespe che possono pungere più volte senza morire ne provar
dolore. Per capire come distinguerle dalle api potete far riferimento
all’immagine del post.
Il
segreto dell’apicoltore
Gli
apicoltori, quando aprono una casetta di api ed estraggono il miele o
maneggiano la regina, utilizzano un facile trucchetto per non farsi
aggredire: fanno sentire l’odore di fumo alle api che pensano ci
sia un incendio. Si attiva perciò il piano di evacuazione che
consiste nel racimolare più scorte possibile per poi scappare ma,
come spesso accade in natura, dopo aver mangiato sale la sonnolenza e
le api sono più mansuete. In questo modo l’apicoltore può
lavorare senza troppi problemi.
L’arnia
Una
famiglia di api assieme all’alveare costituisce per definizione un
arnia. Una famiglia o sciame ben formato contiene in media 10-20 mila
api ma ognuna ha un ruolo ben preciso. La regina è l’unica che
depone le uova, perciò da essa dipende la robustezza della famiglia.
I fuchi sono i maschi della famiglia e, a parer mio, è l’animale
più spensierato della terra perché viene fatto nascere con il solo
compito di fecondare la regina. Il fuco quindi non lavora e non
possiede il pungiglione rimanendo esente dal dover sacrificarsi nel
caso di attacco. Le api operaie, al contrario, passano la loro breve
vita a lavorare faticosamente per costruire, sostenere e difendere la
famiglia di cui fanno parte.
Moltre
altre cose interessanti ci sono da dire sulle api e l’apicoltura ma
per il momento può bastare. Spero di aver affievolito la vostra
paura per le api ma se così non fosse continuate a seguire la
campagna “Adotta un’arnia” perché non appena passerà il mal
tempo pubblicherò un video fatto in azienda dove dimostrerò
concretamente che le api sono innocue.
Ricordo
di commentare, avvisando se le cose non sono chiare e se c’è un
argomento di vostro interesse che volete approfondire. Ricordo
inoltre che potrete contribuire attivamente al sostentamento delle
api donando e ricevendo le gustose ricompense che troverete su questo
sito: https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-un-arnia.html
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