martedì 30 aprile 2019

L'acqua: la cosa più importante che dobbiamo salvare (post 2)

Quando si parla dell’impatto ambientale che l’uomo causa sulla natura possono venire in mente tanti esempi: le discariche, le produzioni intensive, i combustibili fossili che producono smog, il buco dell’ozono, i gas serra... Ma prima di imbatterci in tutti i problemi che esistono a questo mondo preoccupiamoci del più importante.
L’acqua, dopo il sole, è la principale fonte di vita per tutti gli esseri viventi infatti permette tutte le principali reazioni chimiche legate ai processi vitali. Non per caso costituisce più del 60% del nostro corpo. Anche gli astronomi stanno considerando la presenza di vita su Marte dopo aver trovato acqua sul pianeta rosso…
Essendo l’acqua tanto importante quanto la vita stessa comincerei dall’esaurire questo argomento per proseguire poi con i successivi.
Facciamoci unidea della situazione
Fortunatamente di acqua ce né tanta sulla terra: più del 70% della superficie terrestre ne è ricoperta. Il problema è che solo il 2,7% dell’acqua mondiale è dolce: il 2% si trova nei ghiacciai e ai poli mentre lo 0,7% è localizzato nelle falde acquifere e sotterranee, nei fiumi, nei laghi e nell’atmosfera. Considerando che non tutti i paesi hanno le tecnologie adatte a estrarre acqua dal sottosuolo ma spesso si può beneficiare di quella fornita dallo scioglimento dei ghiacciai, si stima che l’acqua utilizzabile e disponibile per gli esseri viventi è l’1% di quella mondiale. Il valore ottenuto è però in costante diminuzione per l’innalzamento delle temperature e il conseguente scioglimento delle calotte polari. Inoltre i cambiamenti climatici, fanno si che, a lunghi periodi di siccità, si alternino brevi periodi di piogge abbondanti e violente; così, l’acqua che cade in grande quantità e velocemente sul terreno arido, ha difficoltà ad essere assorbita e invece di ricaricare le falde tende a defluire verso i fiumi per poi finire in mare dove diventa inutilizzabile sia per noi che per piante ed animali.
Water footprint
Il WWF stima che il consumo idrico pro-capite annuo di un italiano sia di 2300m3; questo valore viene definito “water footprint” (o impronta idrica) e serve per confrontare l'impatto che ogni nazione ha nei confronti delle risorse idriche.
Nel water footprint sono compresi i contributi di: consumi diretti, consumi indiretti e i consumi causati dallinquinamento. I consumi diretti sono quelli che derivano dall'utilizzo di acqua dal rubinetto come: bere, pulire, cucinare… Gli indiretti comprendono invece tutti i consumi per produrre, trasportare e rendere disponibili gli alimenti, i beni ed i servizi che utilizziamo ogni giorno. Il consumo per ripristinare la purezza dell’acqua che inquiniamo considera la quantità d’acqua necessaria per diluire l’inquinante affinché non sia più dannoso .
Per ridurre la nostra water footprint va quindi posta l’attenzione in tre direzioni: ridurre i consumi diretti, ridurre i consumi indiretti e ridurre l’inquinamento.
Ma per quale motivo dobbiamo sforzarci di ridurre i consumi se ci basta aprire il rubinetto per avere tutta l’acqua che vogliamo?
Il vero problema idrico
Siamo abituati ad avere almeno un paio di rubinetti in casa con disponibilità d’acqua illimitata ma dal paragrafo precedente abbiamo compreso quanto invece sia una risorsa limitatissima. Per rendere il bene disponibile lo stato italiano importa più della metà di acqua dall’estero. Se riducessimo i consumi rimarrebbe più acqua disponibile per le popolazioni che invece muoiono di sete.
Come attuare il cambiamento
In questo post vedremo alcuni modi per ridurre i consumi diretti; mentre per i consumi indiretti e per quelli derivanti dall’inquinamento dedicherò un post a parte.
I consigli che per ora vi do e che spero già osserviate sono:
  • Far partire lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico
  • Installare i miscelatori nei rubinetti perché aggiungono aria al getto d’acqua permettendo un consumo minore a parità di resa
  • Tenere chiuso il rubinetto mentre si insaponano i piatti, mentre ci si mette lo sciampo sotto la doccia, mentre ci si spazzola i denti ed ogni volta che sia possibile farlo
  • Preferire la doccia al bagno perché per riempire una vasca occorrono circa 150L mentre per 10 min di doccia se ne utilizzano solo 70 (5-9 L al minuto)
  • Installare sciacquoni che permettano di scegliere il getto d’acqua più adeguato
  • Riutilizzare l’acqua sporca ma non inquinata e non salata per innaffiare le piante del giardino. Alcuni esempi possono essere: l’acqua dell’acquario o quella usata per lavare le verdure
  • L’acqua di cottura della pasta ha invece un potere sgrassante che può esser usato nel lavaggio di stoviglie unte. In alternativa si può riempire il lavandino con l’acqua di cottura e tenerci in ammollo le stoviglie incrostate; in questo modo lo sporco verrà via più facilmente e si potrà risparmiare tempo oltre all’acqua
  • Utilizzare l’acqua del deumidificatore e del condizionatore per il ferro da stiro
  • Quando la piscina non viene utilizzata per lunghi periodi conviene coprila con un telo di colore chiaro per ridurre l’evaporazione
  • Scongelare gli alimenti all’aria invece che sotto l’acqua corrente
Per ora può bastare ma se conoscete altri trucchetti per ridurre i consumi diretti di acqua scriveteli nei commenti così che anche altri possano metterli in pratica.


venerdì 26 aprile 2019

Introduzione alla campagna (post 1)


Ciao a tutti. Grazie per esservi interessati al progetto crowdfounding “Adotta un'arnia” di Alfonso Ropa; un ringraziamento ancora più grande va a chi si è preso la briga di leggere questa introduzione senza conoscere l'iniziativa.
Io non sono il direttore del progetto, ma un suo amico, a cui è stato chiesto di curare la campagna di raccolta fondi. Per coinvolgere più persone, ho pensato di non pubblicare soltanto gli interventi che vengono effettuati nell’azienda apistica “I Tigli” di Alfonso per incentivare il lavoro di impollinazione; infatti a molti potrebbe non interessare la vita delle api. Considerando la penosa situazione ambientale del pianeta, non basta di certo aumentare l'impollinazione per risolvere il problema; servirebbe invece che ogni cittadino sulla terra facesse la propria parte per il miglioramento. Per questo motivo, durante la campagna, pubblicheremo su questi post come potremo contribuire alla tutela dell'ecosistema con semplici attenzioni e gesti quotidiani.

È arrivato il momento di presentarmi: sono Paolo Borghesi, ho 21 anni, sono uno studente universitario e le mie passioni sono: l'apicoltura, il ciclismo e la natura. Ho studiato all’istituto agrario di Cesena ed ora frequento ingegneria energetica. Quello che desidero di più da questi post è la possibilità di condividere, con chi ha a cuore la natura, come insieme possiamo diminuire il degrado ambientale che stiamo causando.
Tutto ciò che pubblicheremo verrà motivato per rendere più concreto l’argomento ma ricordo che è ammessa la contestazione ed è molto gradita la condivisione di come ognuno di voi già opera per ridurre inquinamento e impatto ambientale.
 Se poi a qualcuno cominciasse a interessare il mondo delle api e volesse incoraggiare il lavoro d’impollinazione può sostenere il progetto ”adotta un'arnia” su questo sito: https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-un-arnia.html ...
Per qualsiasi dubbio o commento non esitate a scrivermi qui, su facebook alla pagina ”Miele dei colli bolognesi: I Tigli” o per mail a pappolo.borgh@gmail.com … Seguite e diffondete l’iniziativa perché “Siamo noi gli artefici del nostro destino, ma solo insieme possiamo regalare un mondo migliore ai nostri figli” (tratto dal film Tomorrowland).