sabato 22 giugno 2019

La nostra responsabilità è ancora più grande (post numero 10)


Devo confidarvi che qualche giorno fa ho aperto gli occhi su un problema che superava
la mia immaginazione: mi sono imbattuto in un articolo sul problema dell’impollinazione in Cina che vi riporto nel link: https://www.dolcevitaonline.it/in-cina-i-pesticidi-hanno-ucciso-tutte-le-api-e-cosi-limpollinazione-si-fa-a-mano/? L’utilizzo di insetticidi molto aggressivi per aumentare la produzione agricola, ha portato all’estinzione totale di tutte le specie di api e di molti insetti impollinatori; arrivando al punto da dover impollinare a mano per raccogliere i frutti. Questo fa certamente pensare a quanto siamo ostinatamente aggrappati al denaro e quanto abbiamo ancora da capire sul mondo. Anche se siamo la specie più evoluta della terra facciamo ancora degli sbagli primordiali; come farci la guerra, praticare l’eutanasia, sfruttare la manodopera minorile, desiderare il suicidio e tante altre.
L’uomo è davvero chiamato a governare la natura ed esser padrone del mondo se nemmeno sa vivere in pace con se stesso e i suoi simili? È una domanda che dobbiamo rivolgere ad ognuno di noi; e non solo ora ma ogni volta che un amico ci chiede un favore, ogni volta che qualcuno ci insulta e a noi verrebbe da rispondergli con lo stesso tono, ogni volta che ci viene fatto un torto o veniamo mal-giudicati... Dalle nostre reazioni ai problemi dipende la capacità di regnare sul mondo; non è un titolo conquistato ma che va confermato ogni giorno.
Devi essere il futuro che desideri!
Una volta che avremo capito come si vive nel mondo potremo essere in grado di sistemare il degrado ambientale che abbiamo provocato ma se sei curioso di sapere come visita questa pagina: https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-un-arnia.html
PS: Se vi è piaciuto commentate e condivideteeeeeeeee!!!

venerdì 14 giugno 2019

Ricompensati per la tua bravura (post numero 9)


I miei più sinceri complimenti a coloro che hanno seguito tutti i post fin’ora pubblicati sulla nostra pagina facebook “miele dei colli bolognesi”; ma soprattutto mi complimento con coloro che li hanno messi in pratica. Ho ricevuto pochissimi commenti ai post perciò spero che i consigli proposti siano stati sufficientemente chiari e completi. Ora è arrivato il momento di fare il salto di qualità nella tutela ambientale: l’azienda agricola I Tigli che ha promosso tutta questa campagna di sensibilizzazione all’ecologia e all’apicoltura si trova in difficoltà. Dopo le piogge torrenziali che gli scorsi mesi hanno devastato gran parte delle migliori fioriture primaverili, le api stanno cominciando gradualmente a riprendersi e a rimpinguare le scorte alimentari ridotte davvero al lastrico. Purtroppo l’azienda, che attualmente si occupa di curare ben 120 famiglie sui colli bolognesi, si trova in difficoltà per la scarsa disponibilità di fondi e attrezzature necessarie a mantenere tutte le api in salute.
Nella foto potete vedere un telaio di una delle nostre famiglie che due mesi fa è morta per la fame. Vi faccio notare come le api si sono infilate all’interno delle celle e sono morte nel disperato tentativo di trovare gli ultimi rimasugli di miele. Per evitare che queste stragi si ripetano, l’azienda I Tigli ha fatto partire, già da due mesi, una raccolta fondi online ed è disposta a ricompensare i donatori e tutti coloro che danno il loro contributo alla salute delle api. Visitando il sito: https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-un-arnia.html potrai conoscere meglio il progetto e donando anche una piccola quota riceverai tantissime ricompense tra cui miele, polline, propoli, pappa reale, tantissimi sconti e perfino l’olio prodotto dall’azienda esclusivamente sul colle di san Luca. Donando anche solo 10€ potrai partecipare gratuitamente ad una conferenza sull’apicoltura e sarai invitato in azienda a vedere l’apiario e come è stata utilizzata la tua donazione. Oggi con poco puoi fare davvero molto per l’ambiente, in più vieni pure ricompensato... Allora cosa stai aspettando???

giovedì 6 giugno 2019

L’effetto serra (post numero 8)


Dopo aver compreso che l’utilizzo di combustibili fossili causa un ingente rilascio di carbonio in atmosfera andiamo a vedere gli effetti che ha sull’ambiente.
Il fenomeno

Dalle reazioni di combustione si libera in atmosfera CO2 (detta anidride carbonica) che è il principale responsabile del cosiddetto “effetto serra”. Il fenomeno viene così chiamato per la sua caratteristica di funzionare come una serra che ricopre la terra permettendo l’ingresso dei raggi solari ma limitando la fuoriuscita di calore. Se non ci fosse l’effetto serra la notte moriremmo di freddo perché tutto il calore che arriva dal sole si disperderebbe subito dopo nello spazio. È quindi importantissimo che l’effetto serra continui ad esserci ma deve rimanere entro i limiti imposti da madre natura. Un eccessivo surriscaldamento porta allo scioglimento dei ghiacciai, alla diminuzione delle terre emerse, alla desertificazione e a tutte le alterazioni climatiche che mettono in difficoltà animali e piante, oltre a danneggiare le nostre vacanze.
Alcuni dati
Si stima che ogni anno vengono emesse nel mondo 41,5 miliardi di tonnellate di CO2 solo dalla combustione di carburanti fossili. Dal 2000 l’incremento dell’effetto serra ha portato all’innalzamento della temperatura media terrestre di 0,75°C ma per mantenere tale valore al di sotto di 1,5°C non bisognerebbe emettere più di 580 miliardi di tonnellate di CO2. Proprio per questo motivo l’IPCC (il più importante organismo scientifico dedicato alla ricerca sui cambiamenti climatici) spiega nel suo rapporto dell’8/10/18 che occorre azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050 e dimezzarle prima del 2030 privilegiando le energie da fonti rinnovabili.
Le nostre scelte devono quindi andare proprio in questa direzione; gli stati non possono fare altro che mettere normative e tasse a svantaggio dell’utilizzo dei carburanti fossili ma siamo noi che dobbiamo smettere di usarli.
Alcuni consigli utili
  • Se non è possibile acquistare un’auto elettrica perché costa troppo è meglio privilegiare quelle a metano invece di quelle a benzina, infatti il metano è il combustibile a minor impatto ambientale.
  • Quando possibile, fare un viaggio con tutti i posti dell’auto occupati invece di usare un mezzo per ogni passeggero fa risparmiare di molto le emissioni.
  • Ridurre l’utilizzo di stufe, camini e barbecue. Bruciare legna o organizzare una serata barbeque all’aperto crea sicuramente un atmosfera molto suggestiva e rustica ma l’inquinamento prodotto è estremamente alto; il consiglio è quindi quello di limitarne l’utilizzo.
    Se conoscete altri metodi e strategie per emettere meno CO2 non siate egoisti ma condividetele nei commenti e soprattutto non dimenticate di donare al progetto “adotta un’arnia” sul sito: https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-un-arnia.html
    Le api hanno già cominciato a produrre il miele che riceverete come ricompensa per la vostra donazione.

martedì 28 maggio 2019

Il ciclo del carbonio (post numero 7)

Finalmente siamo riusciti a concludere il tema dell’acqua; passiamo quindi ad approfondire l’argomento: aria. L’aria è un miscuglio di gas composto prevalentemente da azoto (78%), ossigeno (21%), argon (0,9%) e anidride carbonica, detta anche CO2, presente con concentrazione pari a 412 parti per milione. Dando un’occhiata ai grafici e i relativi valori, ci si accorge subito che la CO2, di cui si parla tanto male, rappresenta una fetta estremamente piccola dell’aria. Allora per quale motivo viene tanto demonizzata? Per capirlo andiamo a scoprirne la formazione. Nel corso della preistoria, gli organismi foto-sintetizzanti come alberi e piante, hanno assorbito il carbonio della CO2 restituendo O2 grazie proprio al fenomeno della fotosintesi. In questo modo, il carbonio presente in atmosfera, viene assorbito dalle piante con cui costruiscono nuovo legno. Quando le piante muoiono e si decompongono, vanno a formare la sostanza organica che aumenta la concentrazione di carbonio nel terreno. Lo stesso vale anche per gli animali che, nutrendosi di piante, si arricchiscono di carbonio atmosferico e morendo lo trasferiscono al terreno.
Ulteriori processi geologici durati milioni di anni, hanno formato, negli strati del sottosuolo, miniere di carbone e giacimenti petroliferi proprio grazie al carbonio immagazzinato nel terreno. A partire dal 1700, con la rivoluzione industriale, abbiamo cominciato a estrarre tali combustibili arrivando quasi all’esaurimento in appena 300 anni. Il carbonio che quindi era stato stoccato in profondità lo stiamo restituendo all’atmosfera chiudendo il cosiddetto “ciclo del carbonio”. Il ciclo del carbonio avverrebbe naturalmente con le eruzioni vulcaniche e altri fenomeni naturali, ma bruciando i combustibili fossili siamo andati a sbilanciare un delicato equilibrio che permette a tutti noi di avere aria più respirabile e un ottimale effetto serra. L’effetto serra infatti non è solo un fenomeno negativo ma sperando di aver stimolato la vostra curiosità lascio tale argomento per il prossimo post.

Non dimenticate che la vostra opinione è importante per questo motivo attendo un commento sperando che l’argomento sia interessante. Invito inoltre a sostenere la campagna “adotta un’arnia” per non perdervi le gustose ricompense che troverete sul sito https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-un-arnia.html

mercoledì 22 maggio 2019

Giornata mondiale dell'apicoltura

Il 20 maggio è stata la "Giornata Mondiale delle Api",  proclamata nel 2018 dall'Organizzazione delle Nazioni Unite. La data è stata scelta poiché coincide con il giorno in cui nacque Anton Janša, che nel XVIII secolo fu un pioniere delle tecniche di apicoltura moderne nel suo paese natale, la Slovenia. L'obbiettivo dell'evento è fare comprendere il ruolo essenziale delle api per l'intera umanità, in quanto danno un fondamentale contributo al mantenimento della biodiversità stimando che il 76% del cibo che mangiamo è frutto del loro lavoro di impollinazione. Ogni volta che mangiamo una fragola, una patata, una mela, un pezzetto di cioccolata o che beviamo un caffè o una spremuta dovremmo ringraziare le api. Ma questo prezioso impollinatore sta scomparendo a causa dei cambiamenti climatici, dell'inquinamento, dell'uso intensivo di fitofarmaci per l'agricoltura e delle malattie. Ecco perché è importantissimo far conoscere di più la vita delle api, il loro ruolo nel preservare la biodiversità ed è necessario che, non solo gli agricoltori ma tutti i cittadini del pianeta, si attivino per aiutarle spargendo semi di fiori.

Più informazioni su

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giornata_mondiale_delle_api

lunedì 20 maggio 2019

Esperimento scientifico sull'inquinamento dell'acqua


Ieri al mercato di Sasso Marconi, oltre a vendere il miele, abbiamo preparato questa piccola dimostrazione di uno degli effetti dell'inquinamento dell'acqua

mercoledì 15 maggio 2019

La purezza dell’acqua (post numero 6)


Dal precedente post sull’acqua abbiamo visto come sia facile ridurre anche del doppio i propri consumi giornalieri facendo scelte consapevoli sui consumi mentre ora vediamo come si può preservare la purezza dell’acqua.
Ridurre i rifiuti

Girando per vie di campagna in bicicletta mi imbatto spesso in zone a bordo strada dove cocci e rifiuti vari rovinano il paesaggio e mi domando che fine faranno. Il lavoro di pulizia dell’ambiente viene solitamente svolto dall’acqua che, durante i periodi piovosi, convoglia e trascina i rifiuti nei fiumi e poi nei mari. Una volta arrivati qui sono le correnti marine a trasportarli, accumulandoli in zone specifiche nelle quali si formano delle vere e proprie isole di immondizia. La più grande attualmente si trova al centro dell’oceano pacifico e ha un’estensione che va da 700mila a 10milioni di km quadrati ma non è la sola. Altre 5 isole raccolgono rifiuti che vengono da tutto il mondo e che qualcuno di noi esseri umani ha abbandonato fuori dai cassonetti causando il catastrofico inquinamento della risorsa idrica. (maggiori informazioni sulle isole di plastica potete trovarle alla pagina: https://corriereinnovazione.corriere.it/cards/6-isole-plastica-piu-grandi-mondo/great-pacific-garbage-patch_principale.shtml )
Ridurre gli inquinanti
Come l’acqua porta via lo sporco dalla pelle quando ci laviamo, così anche gli inquinanti presenti nel terreno e nell’aria vengono lavati via dai corsi d’acqua e dalle piogge. È quindi facile intuire per quale motivo spesso sentiamo odore di cloro nell’acqua del rubinetto di casa nostra: gli enti che gestiscono gli acquedotti sono costretti ad aggiungere nelle linee di conduzione il biossido di cloro, un disinfettante che permette la potabilità dell’acqua estratta da falde. Buona parte dell’inquinamento viene dallo smog presente in atmosfera e da concimi e pesticidi usati in agricoltura ma l’inquinante per eccellenza è il liquame.
Come risolvere il problema?
Probabilmente sono poche le persone che gettano i rifiuti fuori dai cassonetti, per quanto riguarda lo smog non possiamo evitare di usare i mezzi di trasporto e nemmeno impedire agli agricoltori di usare concimi e pesticidi. Chiedere di ridurre la produzione di liquami si può dire che è contro natura ma quindi come si può fare a ridurre l’inquinamento?
Ridurre l’inquinamento

Prendiamo di nuovo l’esempio in cui dobbiamo fare una scelta su cosa prepararci per pranzo, visto che è l’unica cosa su cui ci troviamo tutti a dover scegliere più volte nello stesso giorno. Avendo a disposizione i due menù del post numero 4 andiamo a scegliere tra pasta e uova sode oppure carne e pomodori chiedendoci questa volta come possiamo ridurre i l’inquinamento dell’acqua. Pasta e uova sono prodotti confezionati solitamente con imballaggi semplici di carta o plastica ma comunque di ridotti volumi rispetto alla quantità di alimento; per produrli viene impiegata una determinata area agricola dove vengono coltivati il grano della pasta ed il mangime per la gallina che ha fornito le uova e che ovviamente ha anche prodotto escrementi. La bistecca e i pomodori solitamente sono venduti in confezioni di plastica, la superficie agricola per produrli è certamente più ampia e vengono prodotti sicuramente più escrementi per un semplice motivo: una gallina può produrre molte uova nella sua vita mentre una vacca produce carne una volta sola.
Altri consigli che do sono:
  • Fare la raccolta degli oli esausti perché versandoli nel lavandino tutti gli animali acquatici ne soffriranno
  • Ridurre i volumi d’acqua dello sciacquone del WC per ridurre i liquami che più facilmente verranno smaltiti dalle isole ecologiche
  • Preferire saponi e detersivi ecologici per lavarsi e fare le pulizie
Ancora una volta ricordo di lasciare commenti su come voi operate per ridurre l’inquinamento dell’acqua e di visitare il sito: https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-un-arnia.html per dare il vostro contributo al sostentamento della vita delle api.